Ca’Mello

Frazione del Comune di Porto Tolle

Descrizione

Ca' Mello è un nome che può creare confusione: la forma dialettale " Ca' " indica nel Polesine l'antica presenza di casoni di nobili famiglie veneziane adibiti, a seconda delle stagioni, alla caccia od alla pesca. Il realtà, anche se pare fosse esistita la famiglia di origine ebraica con il nome Mello, è molto più probabile che la denimonazione della frazione drivi da un vecchio ramo del Po: Camello o Càmello, a seconda delle carte topografiche che lo indicano fin dal 1700.

Non c'è bisogno di grande fantasia per immaginare che il percorso di tale ramo, che si è chiuso attorno al 1870 in conseguenza della progressiva diminuzione della portata, dovesse essere sinuoso e con gobbe degne di un cammello; si presume che anche la strada che conduce al centro del paese segue in tutto e per tutto l'antica sinuosità.

Ca' Mello è la frazione più giovane di Porto Tolle essendo stata istituita solo nel 1981 in occasione del censimento dopo essere stato un borgo di Ca' Tiepolo.

Territorio a vocazione agricola, fu l'ultimo ad essere bonificato, opera del proprietario Conte Cesare Torchio, ma uno primi ad essere interessato dalla riforma agraria del 1951 che divise i latifondi tra i coltivatori diretti ed assegnatari. La scuola elementare fu attivata in una stanza messa a disposizione solo nel 1929 e si dovettero attendere gli anni '50 per vedere la realizzazione dall'attuale edificio e dell'attigua chiesa. Queste opere, realizzate ex Ente Delta Padano, erano mirate alla creazione di un centro fisico per il paese, altrimenti sparso per le vaste campagne coltivate.

Di notevole interesse è oggi il recupero e la valorizzazione dell'ambiente naturale dell'Oasi di Ca' Mello, relitto di circa 40 ettari della zona valliva che fino al 1966 esisteva a ridosso della Sacca di Scardovari. Il canale Ca' Mello, ciò che restava del vecchio Po, fungeva da cassa d'espansione delle piene prima di scaricarsi a mare. Dopo la mareggiata del 1966 ed in conseguenza della subsidenza, lo scarico da naturale divenne meccanico ma, nel 1983, con la costruzione dell'idrovora di Ca' Dolfin, fu abbandonato. Una volta che il canale di prosciugò, singoli cittadini e categorie sociali si interessarono alla valorizzazione e preservazione di questo habitat denominato oasi naturale. La Regione del Veneto ha approvato questo progetto ed ha affidato l'esecuzione dei lavori al Consorzio di Bonifica Delta Po Adige. Le operazioni hanno riguardato il canale Cà Mello, adduttore d'acqua per l'oasi, la costruzione di manufatti e l'adeguamento idraulico dell'oasi con canali e laghetti. Ora si cura la sistemazione dell'ex idrovora, la realizzazione di piste ciclabili e di prese d'acqua per l'irrigazione dei terreni agricoli. L'ultima fase dei lavori consiste nell'estendere all'alveo della Scotta e del Biotopo Bonello tali interventi, così da valorizzare il paesaggio agrario ma anche di migliorare la viabilità rurale e fornire acqua di soccorso ai terreni dell'oasi.

LO STRADARIO

AREA DI CIRCOLAZIONE
AREA DI CIRCOLAZIONE
Località Biotipo Valle Bonello Località Ca' Mello
Strada Belvedere Sacca Via Alicata Mario
Via Bassano Via Filzi Fabio
Via Gobetti Pietro Via Minzoni Don Giovanni
Via Montegrappa Via Podgora
Via Pradon Via Risorgimento
Via Sacca Idrovora Via Tagliamento
Via Terranova Cesare  

 

 

FLORA E FAUNA DEL POSTO

L'area riveste rilevante importanza quale zona umida d'acqua dolce e quale centro deputato alla ricerca scientifica dei fragili ambienti di cannetto.

La riduzione del cannetto e l'apertura di chiari a diversa profondità oltre a permettere la crescita di specie vegetali differenziate e il ritorno di specie ittiche scomparse, sono tese a richiamare uccelli legati agli spazi aperti.

La zona umida di Ca' mello è luogo di sosta e nidificazione per numerose specie ornitiche d'ambiente vallivo. Eccone un breve elenco: Volpaca, Poiana, Albanella reale e minore, Falco cuculo e di palude, Greppio, Rondine, Tapio, Bellestruccio, Curettola, Ballerina bianca.

Le specie floristiche più importanti presenti nell'Oasi, oltre alla canna di palude sono: Tifa, Giunco, Scirpo lacustre, Tamerice, Salice bianco, Prugnirolo, Sambuco, Enforebia di palude, Iris di palude, Ranuncolo, Rovo.

Ultimo aggiornamento: 02/08/2024, 10:32

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